Nomisma (Prodi & C.): “Economia italiana in progressivo indebolimento”

Quello che suscita più preoccupazione, secondo il centro studi bolognese, è la decelerazione della crescita nel quarto trimestre del 2015, che è stata di un modesto 0,1% rispetto …

Quello che suscita più preoccupazione, secondo il centro studi bolognese, è la decelerazione della crescita nel quarto trimestre del 2015, che è stata di un modesto 0,1% rispetto al trimestre precedente.

“L’economia italiana ha mostrato un progressivo indebolimento nel corso del 2015 e la congiuntura internazionale lascia presagire che anche l’anno in corso sarà caratterizzato da crescita modesta”.

E’ questa l’amara constatazione di Andrea Goldstein, Managing Director di Nomisma (foto in alto), che commenta l’odierna stima Istat del dato sul PIL, che al netto delle giornate lavorative ha segnato un modesto aumento dello 0,6%. Nomisma sottolinea che i dati di oggi non vanno confusi con quelli diffusi il primo marzo che, sulla base della metodologia applicata ai fini di Maastricht, accreditano il paese di una crescita dello 0,8% lo scorso anno.

Secondo l’Istituto di ricerca economica, il PIL è “ben distante cioè dai livelli necessari per riportare velocemente il paese” sui livelli pre-crisi.

Quello che suscita più preoccupazione – si sottolinea – è la decelerazione della crescita nel quarto trimestre del 2015, che è stata di un modesto 0,1% rispetto al trimestre precedente (una volta corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato).

La variazione acquisita per il 2016 è pari a +0,2% – la metà dell’effetto di carry-over che la Germania ha già messo in saccoccia. “Per il momento il contributo della domanda estera netta rimane positivo, anche se di poco (0,1%), ma negli ultimi mesi si moltiplicano i segnali di un rallentamento globale. Anche i focolari d’incertezza geopolitica suscitano crescenti preoccupazione, dal Medio Oriente al Brexit, passando per il fronte meridionale dell’Eurozona”.

“Bando all’ottimismo di circostanza in chiave pre-elettorale – sottolinea Goldstein – per l’Italia è il momento di intensificare il ritmo delle riforme strutturali, efficientare la spesa pubblica e riavviare gli investimenti pubblici e privati”. (Teleborsa)

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Schroders, la crescita c’è ma affannata

 

“Ci aspettiamo che l’economia globale continui a crescere e riteniamo che alcuni timori sui mercati finanziari siano eccessivi. Tuttavia, restano le preoccupazioni sulle prospettive di medio termine e i dubbi sulla capacità dell’economia mondiale di uscire dal torpore in cui si trova da diverso tempo, con una crescita ferma attorno al 2,5% annuo negli ultimi cinque anni”, sottolinea Keith Wade, Chief Economist & Strategist di Schroders. 

“Nel nostro scenario di base per il 2016, abbiamo tagliato le stime di crescita del pil globale al 2,4% dal 2,6% precedente, a causa del rallentamento di Usa, Giappone e mercati emergenti. Anche le previsioni sull’inflazione nelle economie avanzate sono state ridotte per via del calo dei prezzi del petrolio”, aggiunge il Chief Economist & Strategist di Schroders. I prezzi al consumo nei mercati emergenti, tuttavia, risultano più elevati grazie al deprezzamento valutario e all’aumento dei tassi. Per quanto riguarda il 2017, “le nostre proiezioni restano per un rafforzamento moderato della crescita dovuto a un’attività più stabile nei Paesi emergenti”.

La Federal Reserve dovrebbe alzare i tassi a giugno e a dicembre di 25 punti base, portando i Fed Funds all’1% entro la fine dell’anno. La Fed dovrebbe inoltre incrementare ulteriormente i tassi fino all’1,5% entro la fine del 2017, anche se questo scenario è diventato meno probabile a causa del rallentamento dell’inflazione e dei timori per l’attività economica.

“Riteniamo che la ripresa nel Regno Unito continuerà, ma a un ritmo più moderato, a causa dell’incertezza causata dalla possibile Brexit e dalla ripresa delle misure di austerità. La normalizzazione dei tassi di interesse dovrebbe iniziare con un primo rialzo a novembre 2016”, prevede Keith Wade, secondo il quale la Bank of England agirà con cautela, alzando i tassi di 25 pb per trimestre, per portarli intorno all’1,25% a febbraio 2017, quando la debolezza dell’attività economica obbligherà a interrompere i rialzi.

“Ci aspettiamo che nel 2016 la ripresa dell’Eurozona continui, ma senza accelerare, in quanto i venti contrari e il contesto esterno continueranno a pesare sulla crescita. L’inflazione tornerà in positivo quest’anno e accelererà moderatamente nel 2017. La Banca centrale europea taglierà ulteriormente il tasso sui depositi fino a -0,5% entro la fine dell’anno, livello che resterà invariato nel corso del 2017”, continua l’esperto.

La crescita del Giappone è prevista ora allo 0,8% per quest’anno (1,1% la stima precedente), mentre la proiezione sull’inflazione è stata tagliata allo 0,4%. La Bank of Japan risponderà con altri tagli dei tassi fino a -0,25% entro la fine del 2016. Le economie emergenti trarranno beneficio dalla moderata crescita di quelle avanzate, ma l’inasprimento della politica monetaria statunitense peserà sull’attività economica e la debolezza delle commodity continuerà a penalizzare i grandi produttori. I timori per la crescita della Cina persisteranno, motivo per cui sono attesi ulteriori sostegni fiscali e allentamenti della politica monetaria da parte della People’s Bank of China.

In generale, “i rischi restano schiacciati sulla deflazione a causa dei timori di un atterraggio brusco della Cina, di una guerra delle valute e di una recessione degli Usa. Il rischio che ulteriori rialzi dei tassi da parte della Fed provochino default generalizzati tra gli emergenti potrebbe spingere l’economia globale in direzione deflazionistica. Potrebbero poi concretizzarsi dei rischi legati all’inflazione in caso di aumento sostanziale dei salari negli Stati Uniti o di spinta globale verso la reflazione da parte dei policy maker. Infine, un potenziale accordo tra Arabia Saudita e Russia potrebbe limitare l’offerta di petrolio, causando un balzo dell’inflazione e colpendo la crescita”, conclude Keith Wade.

Questo articolo e’ stato originariamente pubblicato da MilanoFinanza.it

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3 commenti

  1.   

     
    Tagli alla sanità, e in Italia sta aumentando la mortalità
    (Giorgio Cremaschi, “La notizia censurata: compromessa la salute degli italiani”, da “Micromega” del 20 febbraio 2016).
     
    http://www.libreidee.org/2016/03/tagli-alla-sanita-e-in-italia-sta-aumentando-la-mortalita/
     
    Come al solito le veline liberiste che guidano il sistema dell’informazione (?) in Italia hanno censurato il dato più importante dell’annuale relazione della Corte dei Conti. Tutti i mass media hanno presentato la relazione come moderatamente critica verso l’ottimismo renziano. Così in fondo non si è dato fastidio a nessuno, neanche al presidente del consiglio. Luci e ombre è la formulazione che si usa nel linguaggio sindacale per convincere i lavoratori ad accettare un accordo che fa schifo. Soprattutto all’informazione di regime è piaciuto enfatizzare le critiche della Corte alla gestione governativa della spending review. In questo modo si è potuto accreditare l’idea che il governo in fondo sia uno spendaccione e che ci sarebbero ancora un bel po’ di tagli da operare, nella spesa pubblica e nello stato sociale. Così si è lavorato a due obiettivi: non approfondire troppo la critica a Renzi che vive un chiaro momento di difficoltà, e indicargli la via di uscita. Cioè quella di proseguire sulla strada indicata da Draghi, da Monti, dalla Troika, quella delle controriforme liberiste che hanno distrutto la Grecia.
     
    Non sappiamo se i giudici della Corte dei Conti abbiano anch’essi accettato questa interpretazione della loro relazione per amore di quieto vivere. Ma sta il fatto che quella relazione non dice le banalità dei titoli dei giornali, ma in realtà presenta un Ospedaledato terribile. I tagli lineari fatti alla spesa pubblica da questo governo, che si sommano a quelli precedenti, hanno compromesso, la Corte usa proprio questa parola, la funzionalità e la stessa fruizione di prestazioni e servizi fondamentali. In particolare la Corte sottolinea che questa compromissione è avvenuta nella sanità, con un danno irreversibile, aggiungiamo noi, alla salute e alle aspettative di vita della parte più povera e più debole della popolazione. Anni fa il Pd criticava ferocemente la politica dei tagli lineari del ministro del tesoro Tremonti perché non si potevano tagliare allo stesso modo le spese militari e quelle per la sanità e la scuola. Ora il Pd al governo pratica assiduamente quella scelta che criticava, anzi fa peggio perché mentre taglia la sanità aumenta le spese militari. Così la salute viene compromessa per chi non può permettersi di ricorrere alla sanità privata e a pagamento. Che ovviamente prospera e distribuisce regali ai politici compiacenti, come Lombardia insegna.
     
    Intanto le statistiche ci segnalano un inspiegabile (?) improvviso aumento della mortalità, da 50 a 60.000 persone all’anno a seconda di come si leggono i dati. E anche l’allungamento dell’aspettativa di vita, usato per giustificare tutti tagli alle pensioni, pare essersi fermato. Certo in questo modo, con l’aumento della mortalità tra gli anziani, il sistema pensionistico pubblico potrà godere di bilanci migliori. Ma non mi sembra un bel risultato. Se il sistema informativo non fosse in mano a banchieri e industriali, forse la notizia che i tagli di bilancio hanno compromesso la salute degli italiani sarebbe nei titoli di testa. Siccome così non è, lo affermiamo noi nel nostro piccolo e con il nostro linguaggio: i tagli alla sanità sono atti criminali impuniti che fanno decine di migliaia di vittime.
     
     
     

    1.   

       Cenacolo di Caino (tutti i poveri devono morire di Giovanni Iacovo) : una setta con lo scopo di ammazzare chiunque abbia un reddito inferiore al proprio .
      Ciò che stiamo assistendo nella nostra Italia è la presenza di una setta legalizzata: quella dello Stato che insensensibile verso i più deboli, i più sfortunati sta portando avanti delle politiche sociali criminali.
       

      Originariamente inviato da ronin:   Tagli alla sanità, e in Italia sta aumentando la mortalità (Giorgio Cremaschi, “La notizia censurata: compromessa la salute degli italiani”, da “Micromega” del 20 febbraio 2016).   http://www.libreidee.org/2016/03/tagli-alla-sanita-e-in-italia-sta-aumentando-la-mortalita/   Come al solito le veline liberiste che guidano il sistema dell’informazione (?) in Italia hanno censurato il dato più importante dell’annuale relazione della Corte dei Conti. Tutti i mass media hanno presentato la relazione come moderatamente critica verso l’ottimismo renziano. Così in fondo non si è dato fastidio a nessuno, neanche al presidente del consiglio. Luci e ombre è la formulazione che si usa nel linguaggio sindacale per convincere i lavoratori ad accettare un accordo che fa schifo. Soprattutto all’informazione di regime è piaciuto enfatizzare le critiche della Corte alla gestione governativa della spending review. In questo modo si è potuto accreditare l’idea che il governo in fondo sia uno spendaccione e che ci sarebbero ancora un bel po’ di tagli da operare, nella spesa pubblica e nello stato sociale. Così si è lavorato a due obiettivi: non approfondire troppo la critica a Renzi che vive un chiaro momento di difficoltà, e indicargli la via di uscita. Cioè quella di proseguire sulla strada indicata da Draghi, da Monti, dalla Troika, quella delle controriforme liberiste che hanno distrutto la Grecia.   Non sappiamo se i giudici della Corte dei Conti abbiano anch’essi accettato questa interpretazione della loro relazione per amore di quieto vivere. Ma sta il fatto che quella relazione non dice le banalità dei titoli dei giornali, ma in realtà presenta un Ospedaledato terribile. I tagli lineari fatti alla spesa pubblica da questo governo, che si sommano a quelli precedenti, hanno compromesso, la Corte usa proprio questa parola, la funzionalità e la stessa fruizione di prestazioni e servizi fondamentali. In particolare la Corte sottolinea che questa compromissione è avvenuta nella sanità, con un danno irreversibile, aggiungiamo noi, alla salute e alle aspettative di vita della parte più povera e più debole della popolazione. Anni fa il Pd criticava ferocemente la politica dei tagli lineari del ministro del tesoro Tremonti perché non si potevano tagliare allo stesso modo le spese militari e quelle per la sanità e la scuola. Ora il Pd al governo pratica assiduamente quella scelta che criticava, anzi fa peggio perché mentre taglia la sanità aumenta le spese militari. Così la salute viene compromessa per chi non può permettersi di ricorrere alla sanità privata e a pagamento. Che ovviamente prospera e distribuisce regali ai politici compiacenti, come Lombardia insegna.   Intanto le statistiche ci segnalano un inspiegabile (?) improvviso aumento della mortalità, da 50 a 60.000 persone all’anno a seconda di come si leggono i dati. E anche l’allungamento dell’aspettativa di vita, usato per giustificare tutti tagli alle pensioni, pare essersi fermato. Certo in questo modo, con l’aumento della mortalità tra gli anziani, il sistema pensionistico pubblico potrà godere di bilanci migliori. Ma non mi sembra un bel risultato. Se il sistema informativo non fosse in mano a banchieri e industriali, forse la notizia che i tagli di bilancio hanno compromesso la salute degli italiani sarebbe nei titoli di testa. Siccome così non è, lo affermiamo noi nel nostro piccolo e con il nostro linguaggio: i tagli alla sanità sono atti criminali impuniti che fanno decine di migliaia di vittime.      

       

  2.   

    Per l’Italia sarebbe il momento di rimettere in testa l’alto valore ideale di un popolo e nel suo nome operare… ma in un epoca di bieca svalorizzazione dell’essere, dell’esistenza e della comunità in cui tutto ciò si esplica… diventa arduo combattere anche per la più innocua delle battaglie!Un saluto,
    Elmoamf